contro la malaria
/La febbre malarica con tutto il suo treno di sintomi e di conseguenze è creduta da alcuni prodotta da stregheria.
Una comare che crede possederne la facoltà si accosta al malato, scioglie del sale in acqua, spruzza di questa la casa, segna delle croci, tagliuzza sul petto di lui una crocetta di foglie di palma, recita un credo; fa cadere sui suoi piedi un po’ delle foglie tagliuzzate e dice:
Vi salutu pani e tassu,
Lu càudu e lu friddu ccà lu lassa;
Alleggiu la testa; m’aggrava a li pedi,
Torna e riveni la saluti arreri.
Versione: Vi saluto pane e tasso! – Lascio quì il caldo e il freddo: – alleggerisco il capo, m’aggravo sui piedi, – e così torna di nuovo [arreri] la salute.
Segue un’avemaria recitata a metà da lei, a metà da altre donne.
In mezzo della stanza brucia delle erbe secche, e vi sparge sopra dell’incenso: e quando il fumo si è levato denso, si scopre le mammelle, si prostra bocconi per terra, e, seguìta dalle altre, recita questo scongiuro in più parte inintelligibile:
Ti toccu e nun ti toccu!
Ti viju e nun ti viju!
Furcu, befurcu, lurcu, cataturcu!
Ti curcu, ti sturcu, ti ’nfurcu
Cu acqua e sali
E ’ncenzu chi la virtù havi.
Pri li chiaghi di Gesù, non cci accusentu!
E ’ncenzu e sali e acqua ogni mumentu
Dintra la fossa
Li luti e li scruzzati vilinenti:
Sutta li denti
Ti strudinu l’ossa!
Versione: Ti tocco e non ti tocco! – ti vedo e non ti vedo! – Furcu, roba da capestro (bifurcu), lurcu, arciempio (cataturcu) – ti corico, ti storco (?), t’afforco – con acqua e sale ed incenso che ha la virtù [di farti gran male). – Per le piaghe di Gesù, io (protesto che) non approvo! – E incenso e sale ed acqua ad ogni momento! – Dentro la fossa – (sono) i vermi ed i tristi insetti velenosi – sotto i denti, – ti corrodono le ossa!
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