contro il meteorismo, ossia matruni

Nella tradizione popolare la voce matruni è molto indefinita, e rappresenta una sofferenza di stomaco ambasciosa, non facile a comprendersi. In fondo in fondo è uno sviluppo di gas nel ventricolo in soggetti e in accessi isterici, che però qualche volta si giudica conseguenza di un verme molestissimo detto mascuni, costituente la verminazione.

Il nome di matruni, che è pure matrazza, viene da matri, utero.

La persona sofferente, che per lo più è una donna, si pone supina; la donna che deve pricontare (scongiurare) il male posa verticalmente il mignolo sull’ombelico della paziente e girandolo viene recitando:

Passai a ’na casa di bona donna,

Mi detti còzzula senza cirnuta,

Gaddina senza spinnata,

Pisci cu la resca,

Acqua ’n terra e tinu a moddu

Fuj, dogghia, chi non ti vocchiu!

Questa priconta fu lasciata detta dal Signore.

Se il matruni è doglia, il dito si scuote e duole; in caso diverso, nè si scuote, nè duole. (Casalvecchio).



http://librarsi.comune.palermo.it/pitre/file/011/130/130MENU/131_158/144b.html#matruni